Uno dei temi che restano molto molto cari a noi di Camelot è quello della formazione. Chi avesse letto la nostra Quest saprà che il nostro concetto di “formazione” si estende aldilà della classica definizione di questa parola: crediamo nel binomio formazione-successo più di ogni altra cosa. Chiunque può definire e comprendere meglio il percorso da intraprendere per garantirsi un grado di soddisfazione lavorativa. Questa nostra dedizione è uno degli aspetti di Camelot che cerchiamo il più possibile di far arrivare a tutti coloro che ci seguono o sentono parlare di noi, e quando il nostro obiettivo viene rimarcato o centrato involontariamente da organi nazionali o chi al momento può fare più di noi in senso concreto, siamo molto lieti. Nell’articolo di oggi esporremo un tentativo molto pregevole di identificazione professionale, compiuto dall’unione di CNA, Confartigianato ed Unioncamere.
L’avvicinamento alle predilezioni
I tre enti sopracitati hanno organizzato un percorso di avvicinamento al mondo professionale atto a dirigere ciascuno studente verso la strada che gli sia più congeniale: si inizia cercando di esaltare le peculiarità individuali, i talenti e le passioni di ciascuno per poter definire insieme un profilo professionale individuale: quest’ultimo servirà poi al diretto interessato per poter tradurre in dati concreti e quantificabili le proprie probabilità di successo orientate a quel settore specifico; le aziende potranno invece sapere con precisione ed attendibilità pressoché assolute se una determinata risorsa umana stia compiendo la scelta giusta nell’intraprendere un percorso insieme ad essa e viceversa.
Riportando le parole di Andrea Prete (Pres. Unioncamere), che ha firmato l’accordo con gli altri due presidenti (Mario Granelli, Confartigianato e Dario Costantini, Cna): “Promuovere una formazione di qualità e agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro rappresenta una priorità per il sistema Paese. La collaborazione tra sistema camerale e associazioni datoriali persegue questi obiettivi anche al fine di ridurre l’elevatissimo mismatch che oggi caratterizza il nostro mercato del lavoro“.
Ma come si traduce in termini pratici questa iniziativa congiunta?
- Potenziamento dell’Alternanza Scuola-Lavoro attraverso una validazione maggiore delle esperienze maturate (certificazioni più solide) e l’introduzione di un percorso specifico per l’accentuazione dei percorsi professionali che vengono maggiormente graditi dal singolo studente.
- L’empowerment dei percorsi tecnico-professionali: gli Istituti superiori come Its Academy e percorsi formativi Stem (Sciences,Technologies,Engineering & Mathematics) godranno di maggiore rilevanza in termini di valorizzazione e verranno inoltre potenziati per garantire livelli di apprendimento più alti e ridurre il mismatch lavorativo
- Agevolazione concreta di incontro tra domanda e offerta di lavoro: esponenti di istituti di ricerca, aziende e conglomerati volti alla formazione o alla promozione di essa averanno ruoli man mano sempre più importanti e presenti nel mondo scolastico, a partire dai primi anni di studi superiori.


In Conclusione
Una risoluzione di squadra che suona come una melodia delicata e armoniosa nelle nostre orecchie, che potrebbe davvero invertire una serie di trend negativi che stanno affliggendo la nostra contemporaneità, come la disillusione ed il progressivo inasprimento delle speranze verso il futuro, in particolar modo da parte dei giovani.
Tutti hanno il diritto di sognare, tutti hanno il dovere di provarci almeno una volta e nessuno merita di uscire da questo circolo virtuoso. Ciò che va fatto e che questa “triplice intesa” potrebbe rinforzare, è non smettere mai di crederci e di migliorare.
Come sempre: buon lavoro.