Per concludere una settimana lavorativa che abbiamo dedicato quasi interamente all’analisi delle novità inerenti, è opportuno ritagliare un angolino di spazio alle curiosità. Oggi è la volta di una statistica che fa ben sperare : secondo uno studio annuale svolto in collaborazione tra Skuola.net e Autostrade Per l’Italia, sale notevolmente rispetto agli anni scorsi la percentuale di neodiplomati che hanno intenzione di intraprendere un percorso di lavoro nei settori tecnici e manuali (si parla di un neodiplomato maschio su 3,ed un neodiplomato su 4 in generale) , e scende la percentuale di coloro che scartavano questi percorsi a priori. I due fattori più importanti che smuoverebbero gli indecisi sono: formazione e retribuzione. i rappresentanti della prossima generazione del lavoro si dicono disposti a muoversi verso settori manuali a patto che questi ultimi forniscano una concreta possibilità di formazione personale e garantiscano uno stipendio adeguato. Una piacevole dimostrazione di come noi di Camelot vorremmo si valutassero le offerte di lavoro.
Riflessioni
Mentre fa ben sperare la mentalità elastica e orientata allo sviluppo personale della Gen-Z, viene comunque naturale chiedersi se questo nuovo approccio derivi dalla genuina disponibilità verso certi percorsi, o dalla situazione economica sempre più traballante che potrebbe aver generato un senso di necessità nella mentalità contemporanea. Fa sempre piacere trovarsi di fronte a statistiche così incoraggianti, tuttavia è importante allo stesso modo che questo miglioramento non derivi da sensazioni di paura ed incertezza verso il futuro, quanto piuttosto dalla consapevolezza che ogni percorso professionale potrà portarci sempre più vicini alla serenità a 360°.


Rimane da vedere come le aziende si prepareranno a rispondere a questa nuova era di concezione del lavoro, che non è più disposta a fare rinunce importanti in nome di concetti astratti: ora è il momento di chiedere e di offrire: vera soddisfazione lavorativa in cambio di un vero set di skills che, indipendentemente dalla sua origine (professionale, universitaria o individuale), renderà sicuramente un candidato la figura più adatta al suo obiettivo e alle sue mansioni.
In Conclusione
Il cambio generazionale porta con sé una fresca ventata che, se derivante dalle motivazioni opportune e se accolta con il giusto metodo da enti governativi e privati del mondo del lavoro, potrebbe davvero farci dire addio una volta per tutte ai lavori svolti per sola necessità di sopravvivenza, e darci il benvenuto in una società in cui anche chi non dovesse avere un Dream Job definito, possa comunque trovarlo in un ambiente soddisfacente e rispettoso, oltre che meritocratico.
Come sempre: buon lavoro.