Come accennato in precedenza, il 2024 sarà ricco di novità, anche in termini di conoscenze e di strumentazioni disponibili. Un esempio sono i molteplici modelli di Intelligenza Artificiale che stanno trovando sempre più posto. Quest’oggi andremo a spiegarne il motivo e ad approfondire leggermente l’argomento.
I.A. for the win
L’impennata presa dalle aziende realizzatrici di intelligenze artificiali non si concentra in direzioni né funzioni specifiche. Ci sono e ci saranno novità in termini di proofreading, con l’evoluzione di ChatGPT che ora permette di “estrapolare” una I.A. personalizzata e rinominarla; sappiamo che Grok, rivale Muskiana di GPT, è stata ufficialmente rilasciata agli utenti di X Premium questo scorso dicembre, e dovrebbe proporre un modello “ribelle” di assistenza artificiale, stando alle dichiarazioni del C.E.O. di X, Tesla e SpaceX.


Le I.A. inerenti a servizi di chat, aiuto nella ricerca e rielaborazione dei testi sono tra i primi esempi di questo nuovo sistema di lavoro e assistenza digitalizzata, quindi il loro aggiornamento e miglioramento costante non genera più grande scalpore.
E se parlassimo di I.A. come soluzione alla sempre crescente dipendenza da social media e dispositivi cellulari?
Incredibile ma vero, per quanto possano sembrare due volti della stessa medaglia che si completano a vicenda, social media e I.A. possono anche essere in disaccordo. É il caso di Humane, startup fondata da due ex-membri di Apple, che sta per rilasciare “AI Pin“, un dispositivo cellulare che può essere tenuto in tasca, in borsa o “spillato” su capi di vestiario. Concepito per “ridurre drasticamente il tempo trascorso sui social network e la socio-dipendenza annessa”, questo rivoluzionario cellulare sarà privo di schermi tradizionali e pulsanti, e risponderà esclusivamente alle istruzioni vocali.
Stanno inoltre venendo disegnati e concepiti dei nuovi modelli di I.A. che aiuteranno nel calcolo delle disponibilità, degli imminenti rischi e movimenti idrici per flussi d’acqua dolce, strumenti utilissimi che permetteranno di arginare con largo anticipo potenziali rischi di siccità e desertificazione.
In Conclusione
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La programmazione e ingegnerizzazione delle Intelligenze Artificiali sono estremamente versatili. Il senso di preoccupazione che suscitano è comprensibile, ma la portata del loro potenziale contributo è vastissima. La soluzione sta sempre nella moderazione e nella mitigazione: la ricerca sfrenata è pericolosa, ma l’alternativa è l’assenza di progresso in nome della paura; entrambi sono concetti che non sono da ritenersi il percorso giusto in questo delicato equilibrio che stiamo raggiungendo e che dovremmo raggiungere entro la fine dell’anno corrente.
Da parte di Camelot, la nostra posizione resta e resterà sempre a favore della formazione, della crescita personale e dell’informazione che precede il giudizio. Cosa ne pensate degli ultimi sviluppi nel campo delle I.A.? Ne siete affascinati, turbati o indifferenti?
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come sempre: buon lavoro.