Tra le tante storie di lavoro degne di nota, tra le più interessanti ci sono quelle di coloro che hanno inseguito (e trovato) la soddisfazione lavorativa in “luoghi” un po’ particolari. Una di queste vicende è avvenuta di recente e riguarda un uomo italiano, il sig. Vincenzo Pezzarossa che, dopo anni di formazione (dapprima la laurea in giurisprudenza, poi l’abilitazione a HR Specialist) e lavoro dedicato agli altri, ha deciso di valutare anche la sua stessa idoneità al ruolo, e ha deciso che non era più il caso. Non solo il signor Pezzarossa ha dato le dimissioni, le ha anche spiegate ai piani alti: lui vuole fare il tassista. Una delle storie che fanno il giro dei notiziari, con lettori, giornalisti e semplici comparse che non vedono l’ora di dire la loro a riguardo. Si tratta di uno di quegli argomenti che fanno inevitabilmente discutere.

Passo molto più tempo con mia figlia Francesca Micol e ho recuperato il rapporto con mia moglie Marinella. Ora sono maggiormente padrone del mio tempo e ho molta più libertà

Queste le affermazioni che hanno spinto l’ex HR Manager a cambiare vita. Viene da sé: un HR Manager è una figura altamente specializzata, sul quale ricade la responsabilità di selezionare staff e Risorse Umane, a volte per grandissimi distaccamenti aziendali, com’era il caso di Vincenzo, che gestiva il settore di competenza per IKEA a Milano. Durante uno dei suoi viaggi di lavoro in Svezia, sede centrale e Patria di IKEA, Pezzarossa prese un taxi per arrivare in aeroporto. 

 

La conversazione avuta con la persona alla guida lo ha stravolto, il tassista ha iniziato quella professione ricercando un sistema migliore e più indipendente di guadagnarsi da vivere. Vincenzo Pezzarossa, che in quel frangente della sua vita stava vivendo molte tensioni con la famiglia a causa della sua assenza forzosa per costanti viaggi di lavoro, scese da quel taxi senza mai lasciarlo effettivamente, tanta era l’ispirazione che provò dalla chiacchierata. 

Tornato in Italia, decise subito di dare le dimissioni, acquistare la licenza da tassista e ottenere tutti i permessi e le abilitazioni del caso. Tutt’ora si dice soddisfattissimo della sua scelta, nonostante i minori guadagni. 

Questa storia è il fulgido esempio pratico di ciò che noi di Camelot vogliamo per i nostri candidati: Vincenzo non ha inseguito i soldi, o il prestigio, o le possibilità; Pezzarossa ha inseguito la soddisfazione personale, l’autorealizzazione e la gioia di fare ciò che davvero si vuole. Il suo rapporto familiare è molto migliorato, il suo senso di pienezza personale è più alto che mai, e Vincenzo non si è guardato indietro da allora. Il suo libro “Che Dio tassista” racconta questa storia particolare nel dettaglio. 

Congratulazioni al signor Vincenzo Pezzarossa per non aver mollato, per non aver dato ascolto alle opinioni altrui e per aver realizzato il suo sogno lavorativo. Congratulazioni anche a tutti coloro che seguiranno il suo esempio, con noi. 

Come sempre: buon lavoro .