Lavori (Quasi) Morti
Gli Incantatori di scorpioni
Eh si, avete letto bene: quest’oggi parleremo di una mansione che sembra uscita da uno spin-off cinematografico sulla magia antica. In termini di antichità ci siamo, dato che la mansione in questione ha vissuto il suo picco durante l’Antico Egitto pre-faraonico. Parliamo degli scorpion-charmers (lett. incanta-scorpioni), gli addetti spirituali alla risoluzione dei problemi terreni. Conosciamo il tipico incantatore di scoprioni del tempo.
La Magia impreziosita
Gli incanta-scorpioni erano persone facenti parte di un ceto medio-basso: la loro conoscenza della magia e la loro affinità con sacerdoti e contesti religiosi li elevavano dallo status di “popolano”, ma la loro praticità non accompagnata da una conoscenza teorica e “letteraria” della magia: va considerato che quest’ultima era valutata con molta riverenza, in quanto si riteneva che i pochi edotti che fossero in grado di leggere e scrivere e intraprendessero una carriera nel sacerdozio fossero molto potenti, perché attingendo dagli incantesimi che venivano scritti in prestigiosissimi codex e unendoli alla gestualità religiosa, si fosse in grado di impedire una siccità o riportare in vita i morti.
Mentre i sacerdoti erano quindi impegnati in attività che trascendevano la logicità della vita stessa, gli incanta-scorpioni dovevano occuparsi delle emrgenze un po’ più concrete: il nome nasce dalla pratica più comune che veniva loro richiesta, ovvero la raccolta degli scorpioni in luoghi chiusi o proprietà private, specialmente quando questi ultimi instauravano colonie nelle case del popolo.
Gli strumenti del mestiere degli incanta-scorpioni consistevano in formule magiche tramandate verbalmente, insieme ad alcuni veleni fatti in casa e alcuni “charm” che avrebbero successivamente tenuto lontani gli scorpioni. I charms erano tradizionalmente piccole statuette della dea Sekhmet (divinità della pestilenza, del rancore e della guerra) e Thot (divinità della sapienza, della forza e della magia).


A sinistra: La tipica statuetta “scacciamaledizioni” che lo scorpion-charmer lasciava alle famiglie dopo aver terminato il rituale. Questa raffigura Sekhmet
Sopra: Raffigurazione a stele e geroglifica di uno scorpion charmer intento a risanare una maledizione multipla(circa 2900-2600 a.C.)
Al giorno d’oggi
Viene da sé che questa mansione non esista più dal crollo della società Egizia, ma sue versioni e varianti hanno retto al tempo, basti pensare agli Onmiojy giapponesi o agli esorcisti ortodossi. La società Egizia è stata tra le più cosmopolite, evolute e mistiche della storia e pre-istoria umana, e la coesione di religiosità, spiritualismo e concretezza.