Nel mondo veloce di oggi, il tempo sembra stringere sempre di più. Anche nel lavoro, ogni istante è prezioso. Ma cosa succede quando il tempo si riduce e la stanchezza aumenta? Gli operai di Amazon lottano strenuamente contro la lancetta dell’orologio, in un eterno ciclo di attesa e movimento. Della mezz’ora giornaliera di pausa alla quale hanno diritto, alcuni operai ne perdono circa un terzo solo per riuscire ad uscire dalla struttura di lavoro. Ecco come anche il tempo libero si riduce, in una danza frenetica tra doveri e necessità.

Il Tempo che corre

Il sindacato Ugl solleva preoccupazioni riguardo alla percorrenza e ai controlli ai 3-4 “check point” in entrata e uscita presso alcune sedi di smistamento di Amazon Italia. Secondo loro, i dipendenti impiegano circa 7 minuti per uscire dopo aver timbrato il cartellino, a causa dei controlli di sicurezza simili a quelli negli aeroporti. La questione riguarda anche la posizione del timbra cartellini, che la Ugl ritiene dovrebbe essere fuori dalla struttura per conteggiare i minuti dedicati ai controlli come tempo lavorativo. D’altra parte, la Cgil, che ha firmato il contratto nazionale, sembra meno interessata a questa problematica rispetto a Ugl. Il problema cade quindi su più orecchie che dimostrano interessi differenti e riportano versioni talvolta discordanti in merito al da farsi.

In Conclusione

In attesa di sviluppi riguardanti la storia in questione e aggiornamenti a tutte le strutture similari in Italia, noi di Camelot continuiamo a promuovere la soddisfazione lavorativa e a condannare chi continua a generare disparità e insofferenza, senza guardare in faccia (o nel portafogli) a nessuno.

Come sempre: Buon lavoro .