Sin dagli albori dell’Unione Europea si è sempre guardato alla Germania come ad una Nazione “perfetta” quantomeno per quel che riguarda il mondo del lavoro e della burocrazia.  Da poco però, i dati pubblicati da Destatis (l’equivalente tedesco dell’ISTAT) rivelano una verità che sembra essere stata nascosta sotto strati di scarsa informazione e luoghi comuni: in Germania, gran parte della popolazione “non può” andare in pensione. Scopriamo cosa vuol dire e come mai si verifica questo triste fenomeno.

“Sai, a me piace lavorare”

Quante volte abbiamo associato il lavoratore tedesco a concetti quali trasparenza, etica, correttezza, dedizione, dedizione al lavoro?

Eppure, stando ai dati sopramenzionati, parrebbe che la popolazione in età pensionabile della Germania non riesca a godersi un meritato riposo dopo una vita di lavoro; sono in molti gli over-63 che accompagnano alla pensione alcuni piccoli lavoretti che permettono loro di “arrivare a fine mese”. Dal 2021, il numero di “semi-pensionati” è salito del 26,3%, passando dai precedenti 1,31 milioni agli attuali 1,67 milioni. Meno della metà della popolazione anziana riceve una pensione sufficiente a provvedere alle spese generali, difatti la quasi totalità dei pensionati attualmente al lavoro è di età compresa tra i 64 e i 67 anni e vede un picco nelle mansioni che richiedono un livello di istruzione più elevato. 

Un chiaro segno dell’impatto della crisi finanziaria che non risparmia nessuno. Diversi esponenti di partiti politici di entrambe le fazioni stanno sollevando la questione con crescente preoccupazione, dato che si stima che l’età pensionabile sarebbe destinata ad aumentare ancora entro i prossimi 5 anni.

In Conclusione

le cause che portano a unì’insostenibilità del pensionamento sono molteplici, spesso vengono racchiuse in un’unico ragionamento che riguarda la grande differenza tra lavoratori entranti ed uscenti, che vede la seconda categoria eccedere di molto la prima. Almeno, è il ragionamento che viene fatto per l’Italia. 

Sappiamo che in Germania non è questo il caso, eppure la situazione è parallela alle tante realtà in crisi pensionistica quali Italia, e Grecia. Qualora Destatis o altri enti ufficiali di statistica rilasciassero dati più aggiornati, li riesamineremo e trarremo le nostre conclusioni.

 

come sempre: buon lavoro.