Una ragazza australiana di nome Amy Tobin ha pubblicato di recente su TikTok un video in cui la sua sfortunata esperienza con l’azienda tech per la quale lavorava da un po’ di tempo: è stata licenziata via sms un’ora prima che tornasse al lavoro dopo un congedo medico dovuto alla gravidanza.
Un fatto inammissibile che speriamo possa trovare compimento anche a livello giudiziario, così da poter garantire a Amy i mezzi per provvedere al meglio alla sua situazione.
Le dinamiche del licenziamento
Amy ha pubblicato, a dimostrazione della vicenda, il video sopra menzionato includendo uno screenshot dell’sms con cui l’azienda l’ha sollevata dalle sue mansioni, affermando poi che non ci sono state altre interazioni tra le due parti, né prima né dopo il messaggio aziendale. Aggiunge inoltre la nota più drammatica: questo licenziamento è sopraggiunto a seguito della comunicazione da parte di Amy ai suoi superiori che quest’ultima era in stato di gravidanza e avrebbe dovuto prendersi alcuni giorni dal lavoro per poter seguire la questione con più attenzione medica. Questo sembra essere stato la causa effettiva della meschina manovra risolutiva: nello screenshot di Tobin, viene mostrata chiaramente l’affermazione “abbiamo deciso di licenziarti a causa dell’eccessivo ammontare di congedo medico richiesto” tra le altre cose. Una manovra che sembra non solo di cattivo gusto, ma priva di ragionamento preventivo da parte dell’azienda, che ora rischia giustamente non poche ripercussioni legali e/o pecuniarie.


Uno dei lati positivi della rapidità con cui ogni aspetto delle nostre vite viene pubblicato sui social, è la possibilità di mettere grandi gruppi di persone a conoscenza di alcuni eventi in uno schiocco di dita; questo è quanto successo ad Amy con la sua vicenda, che ora vuole una conclusione anche da parte di decine di migliaia di utenti che si sono schierati con lei.
In Conclusione
Una storia che non credevamo di poter più sentire di questi tempi, ma che, sfortunatamente ha comunque trovato compimento. Auguriamo ad Amy il meglio per lei e per la sua situazione, augurandoci che vicende simili possano smettere di vedersi realizzate in un mondo in cui il lavoro è davvero un buon lavoro.
come sempre: buon lavoro.