Con il termine “Burnout” si fa riferimento a una condizione mentale che spesso si verifica in chi accusa una mole di stress eccessiva per un periodo di tempo estensivo, ed uno dei suoi aspetti peggiori è che incapacita progressivamente chi ne manifesta i tratti e sintomi, spesso con tempistiche così dilazionate da passare inosservate finché non è “troppo tardi”. come evitare questo stato mentale spesso associato all’eccesso di zelo sul lavoro? Ma soprattutto , come mai questa situazione scomoda si sta verificando sempre più spesso con diagnosi sempre più diffuse in ogni parte del mondo? nell’articolo di oggi cercherempo di approfondire il fenomeno in termini statistici, psicologici e sociologici. 

Over-working e meccanismi di autoconservazione

Viviamo in una società spiccatamente frenetica, in cui la maggioranza di noi si trova spesso di fretta: svolgi quella commissione, ricorda quel programma, concentrati sul progetto, mantieni ordine ed equilibrio, etc.

Spesso ci si trova costretti a fare delle scelte tra due attività importanti perché non si dispone del tempo materiale per far tutto, ma talvolta c’è chi si ritrova sommerso dalle attività quotidiane, che a lungo andare gravano sull’umore e su fattori importantissimi come dieta e sonno. Una delle cause primarie di questo concatenarsi di problemucci che, messi insieme, diventano una concreta preoccupazione, è la rinuncia a quei piccoli comfort personali ( che si traducono in pause per schiarire le idee, rispetto di un regime personale del sonno, una dieta equilibrata e un corretto apporto di concentrazione) in nome di una scadenza lavorativa, di un problema che si cerca di ignorare pensando al lavoro, o semplicemente di un’attitudine personale all'”eccesso di lavoro”. 

Il problema però non si ferma necessariamente all’ambiente lavorativo: spesso sono anche altri aspetti delle nostre vite che ci portano a vivere il burnout emotivo. Delle tensioni in famiglia o in una relazione, una spesa imminente che non passerà inosservata e tante altre situazioni che variano a seconda di ciò che più causa stress in ciascuno. Come ho affermato nell’incipit di questo paragrafo, la società sempre di corsa ci costringe ad adottare stili di vita che difficilmente collimano col nostro ideale di “serenità”, e il burnout viene quindi volutamente ignorato da molte persone che ne sono affette, sia per timore di giudizi negativi, sia per impossibilità di correggere il proprio equilibrio quotidiano. 

 

ignorare i sintomi di un burnout emotivo possono aumentare non solo il rischio di peggiorare gli stessi; uno stile di vita colmo di stress significa incremento del rischio di infarti, ictus, ulcera ,cali di pressione e svenimenti.

In Conclusione

Si parla e si affronta sempre troppo poco questo tema in quanto spesso non viene riconosciuto ai primi e nemmeno ai sintomi post-iniziali. È importantissimo mettere al corrente ogni lavoratore e candidato a rischio, così da permettere un intervento più rapido sulla situazione ed avere una maggiore probabilità di arginarne e sanare le cause.

Nota ancor più importante: quand’anche si trattasse del vostro Dream Job, non tuffatevici a capofitto senza considerazione dell’impatto che potrebbe avere sul vostro benessere emotivo e fisico.È giusto ed ammirevole dedicarsi appieno ai propri progetti ed alle proprie ambizioni lavorative, e talvolta, soprattutto in alcune mansioni, capitano dei periodi in cui bisogna dare tutti sé stessi alla causa per ottenere un determinato risultato; questo va bene e va fatto da ogni persona che l’abbia nelle corde, ma va sempre circoscritto in lassi di tempo non eccessivi.

Sognate in grande e state in salute wink

 

come sempre: buon lavoro.