Nell’articolo di oggi, in contrapposizione alla rubrica “Lavori (Quasi) Morti”, vorrei parlarvi di una mansione che nasce quasi mille anni fa con grandi nomi come Marco Polo e Ibn Battuta, e che oggi ritrova una sua evoluzione particolare, molto più incentrata sul viaggio che sul viaggatore, e ancor di più, sul racconto di esso: parlo chiaramente dei travel blogger, figure che hanno lasciato i percorsi convenzionali della ricerca di lavoro e si sono lanciati in un’avventura di vita che hanno deciso di condividere con il mondo. Visto che i social acquisiscono sempre di più una brutta fama (non senza ragione), perché non rimarcare uno dei suoi aspetti positivi?
Il Travel Blogging via Social Media
Questa forma di racconto di viaggio è una tra le più amate, seguite e ricondivise dagli utenti della rete. I viaggiatori si imbarcano verso destinazioni esotiche e misteriose, oppure remote e lussureggianti, e in pochi minuti, raccontano l’esperienza attraverso immagini e aneddoti: apprendere curiosità e godere di viste mozzafiato in uno schiocco di dita è un trend destinato a proseguire nella sua ascesa.
Esistono ovviamente anche piattaforme più “tradizionali” per fare il Travel Blogger, ad esempio registrarsi su un dominio ed aprire un proprio sito web, arricchirlo con raccolte fotografiche suddivise per destinazioni, redigere brevi racconti su ciascuna di esse e via discorrendo. Questo tipo di lavoro è possibile grazie a diversi metodi: non serve disporre di grandi finanze o di grande esperienza di viaggio (nonostante, ovviamente, aiutino!), quanto piuttosto di grande versatilità di presentazione.
Mi spiego meglio: Una persona che vuole viaggiare per il mondo o per parti specifiche di esso, raccontare la propria esperienza e monetizzarne la condivisione, deve saper vendere una storia. Bisogna costruire il proprio diario di viaggio intorno ad una audience specifica, e bisogna “viaggiare di conseguenza”: si può scegliere di visitare destinazioni low-cost e condividerne i contenuti con giovani alle prime esperienze lavorative che vogliono viaggiare risparmiando, oppure si potrebbe contattare un’agenzia di viaggio o azienda affine per istituire una partnership e sponsorizzare in questo modo l’azienda ed alcune mete preselezionate; i limiti sono la fanstasia e le proprie preferenze.


In Conclusione
I social hanno portato grandi novità e, diciamocelo, fastidi nella vita di tutti noi; hanno però dato modo a figure che sognano, di trasformare questi sogni in realtà e vivere condividendoli con il mondo. Vale lo stesso per tutti gli artisti, fotografi, scrittori e artigiani di ogni tipo che hanno quotidianamente la possibilità di fare il proprio Dream Job grazie anche a queste piattaforme a doppia lama e ne riscattano, seppur in minima parte, la reputazione.
come sempre: buon lavoro.