Stanno spopolando sui vari social (in particolare quelli la cui utenza è molto giovane) svariate forme di “tutorial” sulla redazione del perfetto C.V., o sull’organizzazione del perfetto colloquio di lavoro. Consigli e preparazioni che sicuramente aiutano a migliorare le proprie possibilità di successo lavorativo, ma che partono da un presupposto che mi sento di definire “obsoleto”.

Il Contesto

Il concetto stesso che ruota intorno a questi format di pubblicazione è in buona fede, ma contribuisce al mantenimento dello status quo delle aziende come punto cardine della ricerca di lavoro. Non deve essere l’unica possibilità. In Camelot abbiamo invertito il paradigma della ricerca e offerta lavorative (vero, lo abbiamo ripetuto diverse volte e continueremo a ripetere questo concetto fondamentale): la ricerca di lavoro deve partire dal candidato, da te, il cui compito sarà solo quello di esprimere il tuo potenziale e la tua passione per il lavoro dei tuoi sogni. Al momento, redigere un C.V. è il modo migliore per garantirsi tempi di attesa indefiniti, mancata tutela dei dati che contano, e possibile scarto anticipato dovuto a motivazioni non correlate alle proprie capacità (età, aspetto, etnia, esperienze pregresse etc..), questo dopo aver passato ore a seguire consigli e ad istruirsi sui formati più indicati, sul font, sul dubbio dell’inserire o no quel determinato dato e via discorrendo. Il C.V. va nelle mani dell’azienda e mentre il contatto può sia avvenire che non farlo, mentre non ci sono regolamentazioni ufficiali che garantiscono una sorta di feedback, tutta la nostra vita è racchiusa in quelle poche pagine, sempre a disposizione. 

Immaginate invece una realtà lavorativa in cui è l’azienda stessa ad interessarsi al vostro profilo, personalizzato da voi e trattato nel rispetto dei nostri punti di forza (uguaglianza, trasparenza, benessere personale e lavorativo, tutela del corretto svolgimento del processo e assistenza dedicata). Un bel balzo in avanti rispetto al metodo tradizionale, no?

 

In Conclusione

Chiunque decida di mettere la propria esperienza o le proprie capacità a disposizione di tutti i candidati, gode della nostra stima e del nostro incoraggiamento. Resta però fondamentale un cambiamento: non si può continuare ad adattarsi al modus operandi sempre meno a favore dei candidati, bisogna unire le forze e gli sforzi per trasformare l’aspirazione in realtà. Uguaglianza di genere, lavoro soddisfacente, crescita personale ed economica, solidarietà di spirito e rispetto unilaterale dovrebbero essere la norma per tutti i candidati e i lavoratori, senza distinzioni di alcun tipo. Per noi è già la norma, lo è per tutti i candidati che hanno avviato una ricerca lavorativa con noi, lo è per tutte le aziende che hanno deciso di affidarsi a noi per la ricerca delle figure più adatte. 

A tutti gli HR Specialists là fuori facciamo tanti complimenti e ringraziamenti per il loro intento lodevole, ma consigliamo anche di non accontentarsi mai finché non serviranno più “trucchetti” e “life-hacks” per potersi permettere di raggiungere i propri obiettivi. Formazione continua e totale trasparenza sono le fondamenta su cui poggia la nostra Quest e la nostra stessa esistenza. 

Come sempre: buon lavoro .