La storia di Chef Sergi Arola è davvero la rappresentazione biografica della voglia di fare ciò che si desidera davvero. Abbiamo già parlato di alcune figure che sono state stregate dalla libertà e dalla leggerezza che si respirano quando si svolge il proprio Dream Job, ma questo caso è un po’ più particolare: parliamo di una figura che ha inseguito (e raggiunto) il proprio sogno: ha ottenuto ben due stelle Michelin per il suo ristorante omonimo madrileno, ha calcato palchi e red carpet internazionali per il suo talento, ha persino avuto modo di aprire un “piccolo” franchise di 14 ristoranti in tutta Europa e oltre. Quello che è accaduto dopo ha lasciato di stucco praticamente tutti: Chef Arola ha deciso che il vertice della sua carriera non era più abbastanza, e ha rinunciato a tutto, o quasi.

Dopo tanti anni sotto i riflettori, anni in cui ha portato lustro alla sua Nazione ed ai suoi piatti, Arola ha iniziato a vivere la fama in modo molto sofferto. Noto per il suo disprezzo per la pubblica amministrazione, per la tassazione e per il suo ardente desiderio di non sentire seconde opinioni sulla sua direzione creativa, sentiva che il grembiule pluristellato gli stava troppo stretto. 

Volevamo combattere il sistema. Poi è andata come sempre. I ribelli sono diventati nomenclatura e hanno stabilito una specie di dittatura della creatività” .

 

Con un milione di € in debiti, con alcuni episodi di attrito governativo alle spalle, Arola ha deciso che la Spagna pluristellata non era più nei suoi programmi; parte quindi alla volta del Cile, dove trova un impiego in un ristorantino di tapas (che guarda caso, erano uno dei suoi piatti più riproposti) e decide di cogliere l’occasione al volo. Oggi Sergi è proprietario di Lola, bar/bistrôt a tema iberico che si affaccia sulla cittadina di San Francisco de Mostazal, ed è felicissimo della strada che ha intrapreso, tanto che ha smesso perfino di pensare alla vecchia vita. Si dice grato per i riconoscimenti ottenuti, ma sente di aver trovato una nuova linfa in Cile, Nazione alla quale attribuisce la sua rinascita

Il Cile ha qualcosa di straordinario, che mi ricorda la Spagna prima dell’ingresso in Europa. I paesini non sono disabitati, ma posti che producono; ci sono contadini, allevatori, pescatori artigianali. È tutto molto reale“.

La variopinta storia di Chef Sergi Arola ci insegna due lezioni importantissime:

  • Non importa se “cambiamo sogno” durante la strada, potremmo tranquillamente scoprire solo alla fine che non era ciò che cercavamo/credevamo che fosse.
  • Non importa se ti trovi esattamente dove molti vedono la cima, perché ogni prospettiva è soggettiva.

Auguriamo il meglio a Chef Arola nella sua nuova vita, e auguriamo a tutti i candidati di trovare il Dream Job quanto prima. Sappiate però che se non doveste essere soddisfatti una volta arrivati, potrete sempre seguire il “Modello Sergi” e partire alla volta di un nuovo sogno, un sogno più grande (o più piccolo), simile o completamente diverso. 

Qualunque sia il vostro sogno, non abbiate paura di sbagliare, di osare né di tornare sui vostri passi.

Come sempre: buon lavoro .