I dati ufficiali e le statistiche recenti parlano di lavoro in aumento e di innovazione occupazionale, di come i passi da gigante compiuti nel progesso tecnologico e scientifico altereranno inevitabilmente la natura stessa del modo di lavorare come lo conosciamo. Per quanto veritiere, queste previsioni non dipingono il quadro completo del mondo del lavoro, o almeno non fanno riferimento a tutti i singoli posti di lavoro e conseguenti mansioni che ci sono là fuori. Vediamo come alcune mansioni del settore primario e secondario possono beneficiare del progresso tecnologico costante che sembra interessare, in maniera implicita, solo il terziario.
Il Project Manager, il Software Engineer, il Responsabile Ricerca & Sviluppo, l’Astronauta perfino. Mansioni che denotano eccellenza e capacità, che spaziano in oceani di qualifiche, abilitazioni, corsi di preparazione, aggiornamento e derivati di costante apprendimento e dedizione. Quelle con uno sguardo più orientato verso il futuro sono mansioni in crescita esponenziale. Crescono altrettanto velocemente i mezzi e le risorse a disposizione di chi svolge queste professioni, in numerosi aspetti delle stesse: siamo alle porte della fantascienza e la fantascienza, come abbiamo ormai capito, crea opportunità lavorative. Opportunità che però non vengono considerate allo stesso modo quando si parla del settore primario; evidentemente e sfortunatamente, la corsa al 3000 si lascia alle spalle quelle mansioni un po’ più tradizionali, che faticano a tenere il passo in termini di forza lavoro; contadini, massai, enologi e specialisti agrari sono fattualmente molti di meno rispetto ad appena una decina d’anni fa. Complice anche il fatto che il tempo corre più veloce nel ventunesimo secolo.

Non concentrandoci troppo sulla indubbia importanza di ogni singolo lavoro esistente, il paragone tra questi “due mondi” ha lo scopo di dimostrare la necessità d’eccellenza che ormai non rimane confinata nei mestieri del futuro. Quanto affermato prima è indubbio, ma nonostante siano di meno, i pochi che cavalcano la cresta dell’onda in “dipartimenti” lavorativi in fasi di ristagno sono fulgidi esempi di spirito indipendente e capacità di reinventarsi: ormai le attività contadine hanno una pagina social, un sistema di e-commerce, ormai gli artigiani di materiali pregiati hanno canali di distribuzione online e risplendono di nuova vita. Ogni aspetto del lavoro può essere rivisitato e riadattato pensando “outside of the box”, e ormai queste innovazioni che tanto aiutano i lavoratori della nuova era, sanno essere strumenti utili in tutte le mani guidate da menti ardite.
L’utilizzo avveniristico di strumenti come I.A., indicizzatori online, marketing tools ed arte digitale può davvero portare qualunque lavoro nel nuovo millennio, e spesso è proprio l’assenza di adattabilità che porta figure precedentemente impegnate in settori agro-culturali o artigianali, in ambienti terziari che di conseguenza traboccano di figure professionali. Portare sé stessi al passo con il progresso è più semplice rispetto al portarci un’azienda o un’attività, ma va precisato che al momento ci sono tutti gli elementi per farlo.
Camelot è il polo di congiunzione tra lavoratore, lavoro , avanguardia e personalizzazione occupazionale. Uno dei tanti scopi di questo blog, oltre che tenervi aggiornati sulle notizie importanti che abbracciano il mondo professionale, rispolverare eventi e curiosità attinenti e segnalare necessità in campi specifici, è proprio quello di ispirarvi a non fermarvi: non importa quanto possa sembrare difficile o distante quel cambiamento che tanto volete, tenete sempre a mente che se non esiste una soluzione oggi, sicuramente esisterà domani, stando al ritmo delle innovazioni in tutto il mondo. Se questa soluzione non dovesse arrivare, vogliamo aiutarvi a unire i puntini e a trovare la forza di capire che siete voi la soluzione di cui avete bisogno, la sua esistenza dipende solo da voi. È con questo spirito che Camelot ha trovato i suoi natali ed è con questa idea che continuiamo ad operare e a sospingere chiunque voglia migliorare le cose quanto lo vogliamo noi.
Come sempre: buon lavoro .