Accontentarsi? Mai. Potrebbe sembrare un messaggio presuntuoso, un atto quasi egoistico che, potenzialmente, porta più male che bene. Quando si compiono scelte impulsive potrebbe essere questo il caso, ma badate, rinunciare alla sicurezza ed uscire dalla propria zona di comfort è tutt’altra faccenda. Si tratta di un bisogno, un’impellenza che spinge a voler cambiare vita, cambio che però non va inseguito con testardaggine senza fondamenta. Sono i piccoli passi a portarci lontano senza crampi ai piedi e senza eccessiva stanchezza.

Nonostante ci venga insegnato ad apprezzare ciò che abbiamo, a guardarci indietro e non avanti, ad accontentarci, molti di noi sanno (o almeno, sentono) di non essere dove dovrebbero. Questo non si traduce necessariamente nella fame di una promozione, o nel desiderio di cambiare sede lavorativa. A volte può essere la necessità di cambiare marca di caffè, altrettante invece, può essere il bisogno di “mollare tutto e scappare all’altro capo del mondo”. Esempi estremi, è vero, ma esempi che sottolineano quanto la comfort zone sia per noi un caldo e comodo letto dal quale sembra troppo difficile alzarsi; eppure ci stupiremmo di scoprire quanta meraviglia potremmo trovare al di fuori.
“Tutto molto bello, ma il rischio di spiccare il volo e rovinare al suolo è troppo alto, alcuni sognano ma hanno dei vincoli.”
Anche questo è vero, ma non c’è nulla di più debilitante del sognare in maniera passiva. Se quel sogno si agita, scalpita dentro di te, significa che ha bisogno di uscire, di essere sperimentato. Non ci sono certezze nella vita, e alcuni di noi neanche ne vogliono.
Di seguito, i numeri del caso:


Qualunque sia il motivo che vi brucia dentro, che vi esorta al cambiamento, sappiate sempre di non essere i soli.

Nel 2022, sono stati all’incirca un milione e duecentomila a decidere che qualcosa andava fatto, che la loro zona di comfort non li avrebbe più tenuti fermi sul posto. Un milione e duecentomila contratti a tempo indeterminato messi alle spalle, alla volta dei propri sogni.
A discapito della crisi e della concezione passatista di lavoro, tante persone hanno deciso di rischiare il tutto per tutto, e non parliamo di figure “assestate”, con svariate migliaia di euro in risparmi e con asset eterni.
Di questo milione abbondante, infatti, circa 870mila cambi di rotta arrivano da artigiani, lavoratori manovali, e piccoli commercianti.
Nota Bene: questi dati non hanno l’obiettivo di sminuire chi ha deciso di accontentarsi, né vogliono garantire successo a coloro che decideranno di spiccare il salto; questo articolo e questi dati mettono semplicemente in evidenza il fatto che non bisogna necessariamente fermarsi, solo perché qualcun altro vede la meta laddove noi ci troviamo adesso. La destinazione è solo e soltanto personale, e il viaggio che vi ci condurrà sarà sempre e comunque un’esperienza.
Camelot esiste per ogni lavoratore, per ogni candidato, non facciamo favoritismi. Stai cercando quel nuovo inizio che tanto hai sognato? Noi ti daremo tutto il supporto e le informazioni possibili. Stai cercando di capire se la tua realtà lavorativa può migliorare, senza però uscire dai confini che ti sei prefissato? Camelot ti mostrerà tutto ciò che c’è da sapere.
come sempre: buon lavoro.